Divieto di fumo negli spazi pubblici

Autore
Marinovic Antonio
Stato
Inoltrato

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Descrizione della richiesta

Di fronte al dovere dello Stato di tutelare la vita come bene fondamentale e di garantire la salute pubblica nel limite delle proprie capacità (art.118 Costituzione federale), i politici devono riflettere sull’attuale politica riguardante il tabagismo.
In Svizzera il consumo del tabacco rimane un problema. Si tratta di una delle principali cause di malattie cardiovascolari e respiratorie, di cancri, di invalidità e di decessi prematuri. Il numero di fumatori, secondo un dato estrapolato dal Sistema di monitoraggio svizzero delle Dipendenze e delle Malattie non trasmissibili, è costante da 30 anni e si attesta attorno al 27% della popolazione dai 15 anni in su, il che è abbastanza deludente, siccome vi sono paesi che già sono sulla strada per diventare “smoke-free”, parametro utilizzato dall’Unione europea per indicare quei paesi che hanno una percentuale di fumatori inferiore al 5%. Inoltre, occorre ricordare che il fumo rappresenta una fonte importante di inquinamento dell’aria e danneggia le persone che si trovano nei pressi dei fumatori. Quest’ultimo è il fenomeno del fumo passivo, per il quale, secondo una stima dell’Associazione svizzera Non Fumatori, muoiono ogni anno circa 1000 persone.
Da giovane, sono molto preoccupato per la triste e cattiva presenza del fumo, che vedo soprattutto nelle scuole. I dati, in effetti, confermano che sono soprattutto coloro che hanno fra i 15 e i 24 anni ad essere colpiti dall’epidemia della sigaretta. In particolare, la percentuale di fumatori è del 15% per i giovani fra i 15 ed i 17 anni, ed essa aumenta per le persone che hanno fra i 18 e i 19 anni, salendo al 29%, e poi addirittura al 41,1% se analizziamo i dati dei ventenni (informazioni dell’Associazione svizzeri per la prevenzione del tabagismo).
Insomma, è molto chiaro, dai dati elencati, che in Svizzera vi è un margine di miglioramento molto ampio. Sono convinto che debba essere lo Stato ad intervenire per proteggere i giovani dall’esposizione al fumo e che, malgrado possa sembrare impopolare, debba applicare anche dei divieti. Penso che il divieto di fumo all’interno dei luoghi pubblici chiusi, come scuole e ristoranti, vada esteso pure all’esterno, nello specifico alle aree circostanti le scuole (da quelle per l’infanzia fino agli istituti di formazione superiore), ai parchi giochi, alle piscine, ai campi sportivi (tribune sportive), alle piste di pattinaggio, in generale alle infrastrutture dedicate allo sport e al tempo libero, alle fermate e alle stazioni dei trasporti. Chi non dovesse rispettare la regola dovrebbe pagare una multa molto alta, questo permetterebbe di prevenire la trasgressione. Un fumatore, sapendo che potrebbe rischiare di dover pagare una multa “salata”, sarà disincentivato a trasgredire. Più che misura punitiva, vuole essere soprattutto un deterrente. Per poter efficacemente applicare il divieto, sarà fondamentale avviare una fase di pubblicizzazione della legge, che informi il Popolo svizzero, che può avvenire tramite volantini, conferenze presso scuole, etc… La campagna informativa sarà una componente fondamentale dell’iniziativa che propongo, è proprio grazie ad essa che proibizioni come queste funzionano. Basta pensare al passato, quando è stata approvata l’interdizione all’interno di bar e ristoranti. Come afferma la Action on Smoking and Health (organizzazione del Regno Unito), non è il ruolo degli agenti incaricati a far rispettare la norma che scoraggia gli individui a violarla, ma è proprio la campagna informativa. Più si parla del divieto, maggiori sono le probabilità di successo.
Sulla base di quanto detto, invito la classe politica a sostenere l’iniziativa, per una Svizzera che protegge il Bene fondamentale della Vita e la Gioventù.
Antonio Marinovic

Timeline

23.03.24

Proposta inoltrata.